Il Milan non si allarma, ma deve premunirsi in un mercato in cui ha poche risorse per cercare di autofinanziarsi il più possibile: Inzaghi ha chiesto almeno un esterno d’attacco, se non due, considerando che il neo allenatore rossonero ha per il momento dato parere negativo circa l’eventuale riconferma di Taarabt (che ha mercato quasi soltanto in Inghilterra dopo l’uscita di scena del Napoli e il timido sondaggio del Genoa). In questa direzione si muove Galliani, che deve provare assolutamente ad accontentare il suo pupillo. E in questa direzione la voce circa il costaricano Campbell ha motivo d’essere (prestito secco?) ma sempre nell’ottica della “seconda” scelta.
Ritenuto anche Lavezzi inarrivabile, per motivi di costo e opportunità visto che l’Inter tra l’altro ci prova più seriamente dei cugini, il profilo resta quello del torinista Alessio Cerci. Anzi, diciamo di più: Cerci e il Milan hanno già un accordo a 1,8 milioni all’anno più premi e la dirigenza rossonera ha già incontrato Cairo per ben due volte. Ci siamo, se non fosse che proprio Galliani ha chiesto tempo sia al giocatore che al patron granata, più che altro per valutare la monetizzazione reale di alcune cessioni (Constant, Robinho prima ancora che Balotelli) e impostare la formula più adatta, consapevoli che a meno di 15 milioni con il Torino non si tratta.
C’è però fiducia e stima reciproca, nelle stanze segrete l’affare è già dato per fatto, Cerci stesso appare sereno e convinto di poter vestire la maglia rossonera. L’obiettivo è non superare Ferragosto, ma la prenotazione Milan su Cerci è reale, a costo poi di riconoscere qualcosa in più a Cairo a patto di spalmare l’esborso con rateizzazione almeno triennale.
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